Francesco Schettino è un detenuto modello nel carcere di Rebibbia. Sta scontando la sua condanna a 16 anni per il naufragio della Costa Concordia avvenuto 10 anni fa. In carcere frequenta corsi di giornalismo e giurisprudenza; è gentile con tutti e pratica sport. Torniamo a Meta di Sorrento la sua città 10 anni dopo. Posso chiederle di Francesco Schettino? "No". "Una fatalità". "Lasciamolo stare; sta pagando sta pagando". Lei che cosa pensa? Lo conosce? "Preferisco non parlarne; è una brava persona". "Non doveva essere l'unico a pagare". Meta è da sempre città di mare; comandanti e marinai in tante famiglie c'è qualcuno che lavora in mare. "Parlo da ex marittimo. Penso che l'unico sbaglio che ha fatto, non doveva abbandonare la nave". "Succedono queste cose; è una degna persona per me è una degna persona". "Mica la colpa è solo loro; perché devono pagare solo loro quando c'erano altri ufficiali. Devono pagare tutti devono pagare". In tanti conoscono Francesco Schettino e lo chiamano Franco. "É una bravissima persona, persona di cuore. Purtroppo si è trovato in questa brutta situazione". Come lo conosci? "Siamo vicini di casa". "Franco è un caro amico, è una persona perbene. Lui, la sua meravigliosa famiglia; è doloroso pensare che l'incidente rimane solo addosso ad una sola persona quindi possono esserci dei problemi tecnici che non si è mai saputo nulla e ad oggi l'unica persona che ha pagato è stata proprio Franco. Una macchina così grande che vado al mare così con tante persone la responsabilità credo che sia di più persone".