Un giubbotto sporco di terra, un paio di guanti da lavoro e un paio di sandali, c'è il dna di Saman sugli abiti sequestrati nell'abitazione dello zio, Danish Hasnain. La conferma dalle analisi del Ris dei Carabinieri, il riscontro delle videocamere, sarebbero quelli indossati dall'uomo la notte tra il 30 Aprile e il primo maggio dello scorso anno, quando Saman consegnata dai genitori viene uccisa e sepolta a pochi passi da casa, a Novellara, in questo casolare pericolante. Dopo un anno e mezzo è stato lo stesso Hasnain in carcere, insieme a due cugini per omicidio e occultamento di cadavere, a indicarlo ai Carabinieri. Il tetto, in parte crollato, oltre questo arco al centro della stanza una buca profonda due metri, i periti proseguono il recupero del cadavere ancora quasi completamente coperto da terra e detriti, uno scavo delicato affidato ad un archeologo forense. Durante i lavori finora sono stati trovati e repertati un mozzicone di sigaretta, pezzi di tessuto e due bottiglie, saranno analizzati dal Ris. La Procura di Reggio Emilia ha aperto un secondo fascicolo per valutare complicità dei cinque familiari della ragazza, uccisa per avere rifiutato un matrimonio combinato, per loro il processo inizierà a febbraio, qualcuno intanto ha lasciato dei fiori e un biglietto vicino al casolare. "Saman italian girl", mentre in migliaia in poche ore hanno sottoscritto una petizione online affinché le sia conferita la cittadinanza italiana. A Novellara pronto il massimo riconoscimento della comunità: "Crediamo che la cittadinanza onoraria possa essere proprio un messaggio a tutte quelle Saman che oggi magari nascoste, non emergono, ma che noi dobbiamo riconoscere, aiutare e sostenere nel loro percorso di autodeterminazione.