Il quadro di quanto avvenuto lunedì pomeriggio in via Don Puglisi, alle porte di Crotone, si va delineando con sempre maggiore chiarezza. Il PM che indaga ha potuto visionare non solamente i filmati registrati con il cellulare da alcuni testimoni della colluttazione tra il vice ispettore di polizia Giuseppe Sortino e Francesco Chimirri ma anche le riprese delle telecamere di sorveglianza della zona. Una volta arrivato nel piccolo quartiere Fortino, nella periferia di Crotone, Sortino sarebbe stato accerchiato. L'audio delle telecamere permette di sentire il poliziotto che si identifica come agente delle forze dell'ordine mentre esce dall'auto, intorno ci sono 3 persone, poi ne arrivano altre e la tensione sale. Il pestaggio sarebbe avvenuto in più riprese. I colpi di pistola sarebbero stati esplosi durante la concitazione. L'autopsia dovrà stabilire alcuni punti chiave, come dove è stato colpito Francesco Chimirri, morto poco dopo l'arrivo del 118. I testimoni hanno parlato di colpo al cuore ma dalla procura non arriva alcuna conferma. Gli inquirenti hanno in mano molti elementi che ricostruiscono l'accaduto ma si muovono con delicatezza nella ricostruzione del perimetro di un caso che vede protagonista un piccolo quartiere di Crotone con alle spalle una storia di disagio sociale e spaccio, che lentamente e faticosamente è stata almeno in parte archiviata. Quello che un tempo sarebbe stato definito terra di frontiera. Forse il vice ispettore Sortino, lunedì, potrebbe avere sottovalutato queste circostanze nell'arrivare fin qua senza chiamare rinforzi. Aveva seguito Chimirri dopo che questi aveva provocato un piccolo sinistro stradale ed evitato almeno due frontali lungo la SS106 Jonica, tra Isola di Capo Rizzuto e Crotone. Voleva fare il suo lavoro, ora è ricoverato all'ospedale di Catanzaro con gravissime lesioni al viso.