Per l'assassino è stata legittima difesa, così Emanuele Nannetti il 34 enne reo confesso dell'omicidio di Flavia Mello Agonigi, la donna di 54 anni ritrovata morta in una cisterna. L'uomo, ha detto il suo avvocato, sarebbe stato preso per il collo e avrebbe reagito, prima colpendo la donna di origine brasiliana con una bottigliata in testa, poi aggredendola con quattro coltellate al fianco e alla schiena. Flavia Agonigi è vista viva per l'ultima volta nel locale Don Carlos a Chiesina Uzzanese l'11 ottobre scorso, a circa mezz'ora di auto dalla sua casa di Pontedera. Se n'era andata da sola dalla discoteca dicendo che avrebbe dovuto incontrare qualcuno su un sito di incontri a conoscenza di Cristian Emanuele Nannetti, l'accordo per una prestazione sessuale a pagamento dalla ricostruzione fornita al Magistrato, la richiesta di una somma di denaro superiore a quella pattuita avrebbe scatenato la lite tra i due. Nannetti viene descritto come una persona in grande difficoltà che viveva in una casa non sua, senza luce ne mobilia. Il suo avvocato chiede la riqualificazione del reato, puntando sull'eccesso colposo di legittima difesa oppure sull' omicidio preterintenzionale. Per questo caso più che per altri sarà decisiva l'autopsia prevista mercoledì all'Istituto di Medicina Legale di Pisa. Il Giudice nel frattempo ha stabilito che l'uomo deve restare in carcere per il pericolo di reiterazione del reato.