Aveva pianificato tutto da almeno una settimana Gianluca Soncini, il cinquantaduenne che martedì sera ha ucciso l'ex compagna Pamela Genini con 24 coltellate sul suo terrazzino. in casa della donna è entrato con delle chiavi duplicate di nascosto, munito di due coltelli, uno lasciato in auto, l'altro usato per uccidere la ventinovenne. Sono questi alcuni degli elementi evidenziati dal GIP di Milano Tommaso Perna nella ricostruzione del femminicidio di Pamela Genini. L'uomo rimasto in silenzio durante l'interrogatorio e ora in isolamento in una cella del carcere di San Vittore. Nel tardo pomeriggio di giovedì, il giudice ha convalidato il fermo e disposto la misura della custodia cautelare in carcere, come chiesto dalla PM Alessia Menegazzo e dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella. Per lui l'accusa di omicidio pluriaggravato, sono state confermate anche tutte le aggravanti contestate dalla procura. Nelle 13 pagine dell'ordinanza il GIP spiega che Soncin, oltre al fatto che possa riservare lo stesso trattamento violento anche ai genitori e all'ex fidanzato e confidente di Pamela, colui che ha dato l'allarme perché negli attimi precedenti il delitto era al telefono con lei, è incapace di controllare i propri impulsi, ma soprattutto ha pianificato tutto. Nel suo appartamento di Cervia sono stati trovati altri 13 coltelli e una pistola per gli inquirenti ha agito senza pietà per una ragione futile e bieca. Lei voleva interrompere la relazione, un rapporto complicato, durato circa un anno con continue vessazioni e violenze, non avrebbe sporto denuncia per il timore di essere uccisa, e mentre le indagini continuano nel quartiere dove abitava la donna è stata organizzata una fiaccolata dai vicini di casa che hanno assistito impotenti al femminicidio. .























