Dopo la convalida del fermo dell’assassino l’attenzione degli investigatori si sposta ora sull’autopsia. Il medico legale Roberto Vaglio domani dovrà accertare le cause della morte di Noemi, uccisa a coltellate, stando alla confessione del fidanzato che, però, non ha fatto ancora ritrovare l’arma. Omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi è l’accusa formulata dal Gip nel provvedimento di convalida del fermo, che non fa riferimento, invece, all’occultamento del cadavere per il quale, al momento, solo come atto dovuto, viene tirato in ballo il padre del diciassettenne indagato a piede libero anche per sequestro di persona. Quello delle presunte complicità è l’aspetto meno chiaro e più inquietante della vicenda. L’assassino, durante l’interrogatorio di garanzia, non ha voluto collaborare con gli investigatori e difficilmente lo farà ora che da Bari, dove è stato già trasferito, verrà assegnato ad una struttura carceraria fuori regione. Il clima attorno alla vicenda intanto non accenna a rasserenarsi e dopo le molotov contro l’abitazione dei familiari del ragazzo, dal web sono arrivate, nelle ultime ore, pesanti minacce contro i legali che ne hanno assunto la difesa.