Omicidio Pescara: si cerca movente, la madre 3 ore dai cc

12 mar 2018
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L’analisi dei tabulati per risalire ai contatti telefonici del ragazzo il giorno della scomparsa e l’esame di decine di filmati delle telecamere di sorveglianza per tentare di ricostruire gli ultimi movimenti della vittima. Gli accertamenti sull’auto del ventottenne trovata mercoledì mattina parcheggiata in pieno centro a Pescara e poi il racconto di amici e parenti per capire abitudini e frequentazioni del giovane. Proseguono le indagini sull’omicidio di Alessandro Neri, il ventinovenne ucciso con un colpo di pistola al torace e trovato morto giovedì scorso, dopo tre giorni di ricerche in un canale alla periferia sud di Pescara. I carabinieri hanno ascoltato nuovamente la madre, Laura Lamaletto, un’audizione durata circa tre ore per conoscere i rapporti con la sua famiglia di origine, titolare di un vasto patrimonio in Venezuela. Nei giorni scorsi, tra l’altro, era circolata una lettera anonima sui social in cui si faceva riferimento alle cattive amicizie che la famiglia Lamaletto aveva lasciato in Venezuela e che l’ordine di uccidere Alessandro fosse arrivato direttamente dal Sudamerica. Circostanze tutte da verificare, mentre al momento gli inquirenti non escludono alcuna pista per risalire al movente del delitto. In mano agli investigatori ci sono anche gli esami autoptici effettuati sul corpo del giovane, importanti per capire i tempi della morte, ma anche da quale distanza è stato esploso l’unico colpo che ha ucciso il ventinovenne, mentre sul corpo non sarebbero stati trovati segni di colluttazione. Evidentemente, Alessandro conosceva il suo assassino.

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