Ha ucciso la sua fidanzata colpendola con un sasso e poi dandola alle fiamme, prima però l'ha umiliata rasandole la testa. Adesso la Corte d'Assise di Termini Imerese ha emesso la sua sentenza. Pietro Morreale è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Roberta Siragusa assassinata nella notte tra il 23 e il 24 gennaio del 2021 nelle campagne di Caccamo, piccolo centro in provincia di Palermo. Il delitto, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della compagnia di Termini Imerese, venne consumato nel parcheggio del campo sportivo. Il movente, probabilmente, una gelosia morbosa del ragazzo nei confronti della fidanzata che, secondo la testimonianza degli amici, era intenzionata a troncare la loro relazione. I litigi erano frequenti e sfociavano anche in atti violenti, quella notte il culmine. Ad incastrare Pietro i filmati delle telecamere di sicurezza della zona, immagini terribili. Il corpo di Roberta, parzialmente carbonizzato, venne ritrovato in un dirupo. A condurre i Carabinieri sul posto fu lo stesso Pietro Morreale che raccontò ai militari di aver visto la fidanzata darsi fuoco e lanciarsi nel vuoto per togliersi la vita. Versione mai ritenuta credibile dagli inquirenti che attraverso riscontri tecnici hanno ricostruito gli ultimi movimenti dei due e scoprendo così il piano diabolico del ragazzo, che ha atteso in carcere la lettura della sentenza. In aula i genitori della vittima per i quali adesso, finalmente, c'è giustizia. Secondo loro però devono ancora pagare anche eventuali complici. Pietro, per i familiari di Roberta, sarebbe stato aiutato almeno ad occultare il cadavere.























