Un coltello di quelli da cucina. Prima l’ha usato per colpire la figlia di sei anni poi lo ha rivolto contro se stessa, fino ad uccidersi. Perosa Argentina, vicino Torino, lungo la strada che porta al colle del Sestriere: un’altra tragedia in casa, in famiglia. La donna, madre, omicida-suicida, aveva 31 anni. Romena, in Italia da pochi mesi, era ospite della madre e del padre, un italiano. È stata la nonna della piccola a trovare i corpi in questa casa a due piani. Non c’è voluto molto perché gli investigatori risolvessero ogni dubbio. La donna soffriva del male oscuro, la depressione, che aveva assalito la sua vita dopo il parto ed era in cura nel torinese dove si era trasferita nel maggio scorso, raggiungendo i genitori. Il marito non avrebbe mai voluto riconoscere la bimba. I servizi sociali in Romania avevano tolto alla trentunenne la bambina, che la donna avrebbe cercato di abbandonare per poi riaffidargliela. Disoccupata, era seguita dal Centro di salute mentale di Villar Perosa. Oggi la trentunenne ha approfittato dell’assenza dei genitori. Il padre era lontano dal Piemonte, la madre era uscita di casa. Ha afferrato un coltello e ha ucciso la figlia, togliendosi a sua volta la vita in un’altra stanza. Al rientro a casa, la nonna ha trovato i due corpi senza vita, la nipote in soggiorno, la figlia in cucina. Inutile ogni tentativo di soccorso. Erano già morte quando sono arrivate le ambulanze.