L'area di Terno d'Isola, dove è avvenuto il delitto di Sharon Verzeni, è stata chiusa al traffico, vie e strade transennate per consentire nuovi rilievi. Si cercano l'arma del delitto o altri elementi che possano consentire di risalire all'assassino di Sharon, uccisa a coltellate in via Castegnate, nella notte fra il 29 e 30 luglio. Vengono ispezionati i tombini e tutte le aree boschive, con sonde e metal detector. In campo, assieme ai Carabinieri, i volontari del MURE, specializzati nella ricerca di ordigni bellici. Per il sindaco della città il killer di Sharon è estraneo a Terno d'Isola. "Allora, io posso dire solamente che Terno d'Isola è un paese tranquillo, non ci sono persone violente, dunque tutto questo non ha una spiegazione, ma soprattutto vogliamo delle risposte a tutti i punti di domanda, lo dobbiamo alla famiglia Verzeni, io posso dire solamente che se ci sono delle indagini ci sono dei punti fermi, dei quali voi parlate continuamente è perché hanno avuto da queste immagini le risposte che dovevano avere". Le ricerche si stanno concentrando nella strada del delitto e nelle vie limitrofe, le analisi dei Ris sui diversi coltelli sequestrati finora non avrebbero dato esito positivo, nessuno al momento sarebbe quello impugnato dall'assassino. E nonostante le più avanzate tecnologie messe in campo per l'esame delle immagini delle telecamere, il volto dell'assassino non c'è, il killer di Sharon non è stato ancora identificato, però ci sono delle ipotesi investigative che ruotano attorno ad una figura ritenuta importante, il ciclista, l'uomo che pedala sulla bici che viene ripreso dalle telecamere nella notte del delitto, in via Castegnate, che sfreccia contromano potrebbe essere l'autore dell'omicidio, oppure un testimone chiave che ha visto cosa è successo. Nel primo caso vorrebbe dire che sulla scena del crimine erano in due, la vittima e il suo assassino, nel secondo che ci potrebbe essere stato anche un testimone.