Omicidio Willy, lettera di Marco Bianchi

28 giu 2022
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L'orologio corre e il tempo che scandisce la pronuncia di primo grado della Corte d'Assise di Frosinone sull'omicidio di Willy si fa sempre più breve. L'ora della verità si avvicina, dopo le dichiarazioni spontanee in aula di suo fratello Gabriele, Marco Bianchi ha scritto una lettera di sette pagine consegnata all'agenzia di stampa Adnkronos. Ho deciso di rialzarmi e combattere per la verità e per la vita, scrive, io e Gabriele siamo ragazzi di cuore, sinceri, aggiunge poi il giovane che come il fratello rischia l'ergastolo, tutte quelle cattiverie che hanno detto contro di noi non sono vere, sono state solo bugie su bugie per farci toccare il fondo, siamo in galera da innocenti. Entrambi i fratelli Bianchi si sono dichiarati non colpevoli; allo stesso modo gli altri due imputati per la morte del giovane ivoriano, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli per i quali l'accusa ha chiesto 24 anni di carcere. La tesi delle difese è che le testimonianze non sono state sufficienti a fugare ogni ragionevole dubbio e che dunque i quattro ragazzi di Artena non possono essere condannati per omicidio volontario; nella sua lettera Marco Bianchi si rivolge poi anche alla madre di Willy; se fossimo noi i veri responsabili di tutto questo, scrive, le avrei dato subito la soddisfazione che stavamo pagando la pena giusta. Ma la famiglia del ragazzo di ventun'anni non commenta, attende la decisione della giuria lunedì, sperando di avere un po' di giustizia, ma non vendetta.

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