"I macchinari in questo momento sono fermi perché non abbiamo la garanzia di avere la corrente in modo continuativo. Questo ci sta creando dei problemi che sono importantissimi". È bastata una nevicata di tre giorni per mandare in crisi la rete elettrica sull'Appennino modenese. Da tre settimane frequenti le interruzioni di energia in molti comuni della montagna. A Palagano questa azienda di lavorazioni ceramiche, 25 dipendenti, è stata costretta a ricorrere alla cassa integrazione. "Questi sbalzi di corrente continui fanno saltare gli inverter, fanno saltare le schede elettroniche di comando generale delle macchine. Noi saremo sui €20-25.000 di danno. Ma attenzione, poi c'è il blocco produttivo". Oltre 6.000 utenze staccate per giorni famiglie al freddo, di notte la temperatura scende di diversi gradi sotto lo zero. "Si sta al freddo. È un disastro qui la corrente elettrica. E intanto i frigo saltano. Salta tutto". "A casa mia siamo stati due giorni senza corrente elettrica. Ci siamo attrezzati con dei piccoli generatori però il problema erano gli anziani del posto che erano sprovvisti di generatori". "Le bollette: ci sono le famose quote fisse che si aggirano nel bimestre diciamo da €40-50. Per tutti quanti cominciano ad essere negli anni, negli anni milioni. Niente intervengono quando proprio non ne possono fare a meno". Generatori e by-pass gli interventi per il ripristino delle linee elettriche sono in corso. I cavi sospesi tra i tralicci cedono sotto il peso della neve o a causa di rami spezzati, piante crollate ma a volte basta anche solo una raffica di vento a creare nuovi distacchi di energia, spiega Fabio Braglia Presidente della provincia di Modena, sindaco di Palagano, che ora ricorre alle vie legali. "È un problema che si trascina da anni perché le manutenzioni lungo le linee sulle alberature non vengono fatte o non vengono fatte a sufficienza e poi abbiamo delle linee vecchie. C'era stato promesso che di investimento importante per sostituire le linee con dei cavi antistrappo com'è stato fatto in alcune parti dell'Appennino e però non è ancora stato fatto. Per questo come provincia abbiamo deciso di fare una diffida ad Enel e ai gestori e chiederemo anche aiuto diciamo al Governo e alla Regione".