La ragazza non è più a Palermo, costretta ad allontanarsi per la seconda volta. Trasferita in un'altra comunità, in un'altra località protetta, per la sua sicurezza. La ventenne che aveva denunciato la scorsa estate di essere stata violentata da un gruppo di ragazzi in un cantiere abbandonato al Foro Italico, a due passi dal centro storico, ha subito un'altra aggressione mentre si trovava nel quartiere Ballarò con il fidanzato. Ha raccontato ai Carabinieri di essere stata picchiata e minacciata di morte da un ragazzo e dalla madre di lui. Le avrebbero intimato di ritirare una denuncia relativa ad un'altra violenza avvenuta nella primavera dello scorso anno. Urlavano "Ci hai rovinato la vita.", racconta lei mentre puntandole un coltello la costringevano a seguirli nella loro casa cercando di convincerla a ritrattare e a cambiare versione. La procura ha aperto un fascicolo per violenza privata. "Ma questo è un episodio che nulla ha a che vedere con lo stupro del 7 luglio per il quale in carcere ci sono sette imputati.", chiarisce l'avvocato che assiste la ragazza. L'unico minorenne del branco è già stato condannato a otto anni e otto mesi, gli altri sei saranno chiamati in aula Il 19 aprile per l'udienza preliminare. Hanno sempre sostenuto la versione del rapporto consenziente. Tutti hanno chiesto il rito abbreviato.