L'Italia è un passo avanti alle altre Nazioni Europee e soprattutto per quanto riguarda la regolazione e la carenza dei farmaci, c'è un'alta professionalità tra i dirigenti in particolare per l'area della certificazione dell'ispezione che è diretta dal dottor Di Giorgio che cura una pagina che è in costante aggiornamento che si chiama "Farmaci Attualmente Carenti", che diciamo, può essere regolarmente visitata da medici professionisti farmacisti. Quindi ecco io direi di 3197 farmaci che sono inclusi in quell'elenco in realtà la maggior parte sono farmaci di cui non c'è più la produzione o che non sono in commercio, ma quasi tutti hanno un equivalente o un'alternativa terapeutica. Quindi ci tengo a dire che si tratta forse di una comunicazione non perfetta un po' distorta nel senso che ci vuole un dialogo importante tra medici, farmacisti, tra associazione di categoria e oltre al sito che aggiorna ecco e nel sito si vede scritto che di questi 3197 in realtà sono 300 quelli che sono un po' mancanti perché sono farmaci che vengono di importazione, ricordo che la maggior parte dei prodotti attivi chimici viene prodotta in India e in Cina, ma solo 30 sono veramente essenziali perché non trovano un corrispettivo prodotto da un'industria italiana - quindi per i 30 ci dobbiamo preoccupare o no? Ma sono farmaci che vengono usati in sala operatoria ... Protamina e come avete detto voi, ecco degli anti-infiammatori dei cortisonici dei miorilassanti e degli antibiotici, ecco abbiamo sempre valide alternative. Quindi la cosa importante è, ecco da dire, che ci tengo a sottolineare, che oltre a questo l'Aifa accura un tavolo tecnico, si chiama Tavolo Tecnico delle Indisponibilità, che vuol dire farmaci non disponibili, oltre al sito costantemente e questo è stato attivato con i referenti istituzionali che sono Istituto Superiore di Sanità, il Centro Sangue, oltre al Ministero ma anche i rappresentanti delle categorie e questo tavolo appunto è stato attivato quando anche in passato diciamo per carenze di derivati dal plasma, di immunoglobuline, di farmaci antiepilettici e nel caso del Covid appunto è stato attivato per mettere a punto quelle che erano le carenze. Quindi, è un tavolo che è sempre attivo, quindi diciamo che sarà opportuno ecco fare una migliore informazione, mettere in collegamento farmacisti, medici e associazioni di categorie, soprattutto i medici che abbiano contezza e anche formarli a questi siti e a queste informazioni che sono costantemente disponibili - chiaro, senta Professore - io non mi preoccuperei - ottimo, quindi sembra di capire che l'allarme non c'è? No, non c'è un allarme reale. Ecco dobbiamo però tenere conto e se qualcosa ci ha insegnato la pandemia, che noi abbiamo delocalizzato molto della produzione - eh si - eravamo i primi al mondo nella chimica. Oggi le materie prime ci arrivano in larga misura dall'estero, quindi forse quello che si chiama, con un anglicismo reshoring, che vuol dire riportare in patria alcune produzioni, ecco sarà opportuno e qui, nel medio-lungo periodo anche il nostro Paese deve confrontarsi con questa esigenza - Senta Professore l'ultima cosa per chiudere questo capitolo ma visto che non c'è l'allarme, perché secondo lei, il ministro Schillaci ha deciso di fare queste verifiche? - Ma credo abbia fatto benissimo perché è suo compito e ovviamente la gente va in farmacia non trova i farmaci a cui era abituata, non è istruita perché il medico ancora prescrive i vecchi farmaci e quindi c'è stata da parte, diciamo, dei cosiddetti portatori di interesse istanza al Ministero della Salute ovviamente che è il primo attore nella vicenda e quindi il Ministro si è preoccupato - chiaro - e io credo che quello che ne uscirà sarà appunto una maggiore informazione. Ma ci tengo a dire ecco, sia l'Agenzia che i suoi dirigenti, diciamo, in questo caso sono un esempio in Europa.