"La fragilità umana ha il potere di renderci più lucidi rispetto a ciò che dura e a ciò che passa, a ciò che fa vivere e a ciò che uccide". Sono parole di Papa Francesco, l'uomo che nella sofferenza riflette sul senso della fragilità. Risponde al direttore del Corriere della Sera che gli aveva inviato un messaggio di vicinanza e condivide la sua riflessione. "Tendiamo così spesso a negare i limiti e a sfuggire le persone fragili e ferite. Hanno il potere di mettere in discussione la direzione che abbiamo scelto come singoli e come comunità". Dall'ospedale, dove si trova ricoverato dal 14 febbraio scorso, il Pontefice invita tutti coloro che dedicano lavoro e intelligenza ad informare. "Sentite tutta l'importanza delle parole", scrive. "Non sono mai soltanto parole, sono fatti che costruiscono gli ambienti umani". Le parole e il loro potere sono al centro della riflessione del Pontefice che attraverso di loro affronta poi il tema che più di tutti gli sta a cuore: la pace. "Le parole", scrive Bergoglio, "possono collegare o dividere, servire la realtà o servirsene. Dobbiamo disarmare le parole per disarmare le menti e disarmare la Terra". Disarmare la Terra è il monito di Papa Bergoglio che procede il suo ricovero in un lento miglioramento. Il percorso è lungo ma prima un audio, poi una foto e infine una lettera mettono un punto chiaro: Bergoglio c'è, e seppur con voce affaticata o volto segnato, si fa sentire. "Mentre la guerra non fa che devastare le comunità e l'ambiente senza offrire soluzioni ai conflitti", scrive nella lettera, "la diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità". Si affida poi anche alle religioni, affinché diventino il modo per riaccendere il desiderio di fratellanza. Ma niente di tutto questo sarebbe possibile senza impegno, lavoro, silenzio e parole. Le parole che Bergoglio anche in questo caso usa con forza e in maniera diretta: desiderio di fratellanza e giustizia, speranza di pace, disarmo della Terra. .