A Napoli ci sono quartieri dove il tasso di dispersione scolastica supera il 50%: oltre la metà. 7 mesi fa, l'Arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, ha lanciato l'idea di un patto educativo per la città, che tra vari "stop & go", vedrà la luce venerdì, alla presenza del Ministro dell'Interno Lamorgese e del Ministro dell'Istruzione Bianchi. La situazione però è drammatica e non da oggi, come ci racconta il parroco di Forcella, Don Angelo Berselli. "Il termine sinergia va tanto di moda, ma non se ne può solo parlare, bisogna concretizzarlo, altrimenti perdiamo tempo. Bisognava partire già vent'anni fa minimo." Qui siamo nel centro educativo "La Casa di Vetro", gestito dall'Associazione Amici di Carlo Fulvio Velardi, con la Onlus L'Altra Napoli, partner di questo e altri progetti. Qui si gioca, si studia, si fanno esperienze a contatto con la natura, in un contesto dove tutto questo non è scontato. "Ci sono famiglie che vivono in contesti difficili, con mancanza di lavoro, con una presenza purtroppo diffusa di malaffare e questo determina dei problemi a carico dei bambini. Ci sta, non solo la voglia di insegnargli qualcosa e anche di imparare, perché dai bambini si impara, ma anche di dargli affetto." La pandemia ha dato il colpo di grazia ha una situazione complessa che si fronteggia giorno per giorno. "Quest'anno, molti bambini a cui io chiedevo che classe facessero, alcuni mi rispondevano: dopo la prima. Non avevano il coraggio di dire la seconda, la terza. Dicevano dopo la prima, quasi come se avessero introiettato la, come dire, consapevolezza di non essere proprio all'altezza di stare in seconda o in terza, perché non sapevano leggere e scrivere. in una classe, dove ci sono molti bambini che incontrano queste difficoltà: ma come fanno gli insegnanti a, come dire, fare fronte a questa difficoltà? Ci vorrebbe un rapporto, non dico di uno a uno, ma quasi.".