Peste suina, la polizia provinciale alla ricerca di carcasse

20 mag 2022
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Sono passate da poco le 8 del mattino, al seguito di una pattuglia della polizia metropolitana della città metropolitana di Roma ci addentriamo verso i boschi tra Santa Maria di Galeria e Tragliatella, al confine estremo del comune di Roma, al limite della zona rossa allargata di 120 km appena istituita a nord della capitale. Questo è una zona di passaggio per i cinghiali, qui sono stati tracciati ipotetici corridoi che porterebbero gli ungulati direttamente nella zona infetta, ovvero dove sono state trovate le carcasse di animali morti per la peste suina, esattamente la zona che ora si sta cercando di circoscrivere il prima possibile recintandola. "Il territorio a nord di Roma, compreso nella zona rossa appena istituita dalla nuova ordinanza, è stato diviso in celle. Gli uomini della città metropolitana pattugliano ogni giorno queste celle alla ricerca di carcasse di cinghiale. Questo è il passaggio di un cinghiale, probabilmente è passato qui stanotte perché c'è il segno che è passato un animale grande". I cinghiali infetti hanno bisogno di bere di più e quindi cercano fonti di acqua. "La terra in questa direzione, cioè verso l'alto invece che verso il basso" "E quindi potrebbe rappresentare..." "Potrebbe essere una traccia". "Qui si vedono qualche impronta che presumibilmente potrebbero essere i cinghiali. Di lì c'è tutta una sorgente d'acqua e quindi magari di notte vengono ad abbeverarsi". "Loro cercano la radice delle piante, in questo caso dei canneti e la sgrunfolata viene fatta da questo verso quindi l'animale sta in questo verso qui e spinge la terra verso là, alla ricerca del tubero". Il pattugliamento a rastrello continua verso e oltre la collina. Qui avvertiamo un forte odore, la presenza di carcasse in genere viene segnalata anche dal volo di uccelli, cornacchie ad esempio, che qui però non ci sono. La vegetazione rende la ricerca difficile, fino ad ora non sono stati trovati animali morti ma se questo dovesse accadere scatterebbe subito tutta la procedura con l'ASL e i servizi proposti e questo ovviamente complicherebbe la situazione perché implicherebbe un ulteriore estensione della zona infetta, un pericolo enorme per le aziende agricole di questa zona che sarebbero costrette a macellare i loro animali ed entrare in quarantena. Nessuna carcassa per oggi, la ricerca continua.

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