Istituire subito una zona rossa che comprende le varie aree del Comune di Roma dove sono stati accertati casi di peste suina africana. A stabilirlo è la Commissione europea che adotta, così, una misura di emergenza per contenere il propagarsi di casi di infezione tra gli animali nella Capitale. Il provvedimento sarà valido fino al 31 agosto. A Roma, l'area interessata per l'emergenza si allarga. Sono 6 casi accertati. L'estensione del perimetro del comune interessa tutto il quadrante che va dalle spalle del Vaticano, dove si trova il Parco di Monte Mario, fino all'altezza del Grande Raccordo Anulare verso Casalotti ad Ovest, e all'altezza del Tevere a nord. All'interno delle aree agricole e naturali interessate dal focolaio, non si possono organizzare eventi, feste o picnic. Vietato avvicinarsi ai cinghiali, o dare loro da mangiare e inoltre, è raccomandata la disinfezione delle scarpe all'uscita dalle aree agricole e naturali. Bruxelles ha anche stabilito che l'Italia deve provvedere affinché non siano autorizzati i movimenti di partite di suini detenuti nelle aree elencate come zona infetta e dei relativi prodotti verso gli altri stati membri e paesi terzi. Il governo, a breve, metterà in atto iniziative per contenere il diffondersi della peste suina. Intanto, due nuovi casi sono stati registrati in Liguria: Campo Ligure e Mignanego in provincia di Genova. Ad accertarle è stato l'istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta, dove sono stati analizzati i campioni biologici e alcuni cinghiali morti. Secondo una stima di Coldiretti, in Italia si contano 2,3 milioni di cinghiali e la loro presenza, soprattutto vicino ai centri urbani, sta diventando un problema che va affrontato. In Liguria e Piemonte è già stato stabilito un piano di abbattimento selettivo di alcuni capi. Il danno economico rischia di essere pesante. Il comparto suinicolo in Italia fattura oltre 7 miliardi di euro.