Una piantagione di marijuana invisibile, ricavata all’interno di un locale seminterrato, al quale si poteva accedere soltanto attraverso una botola nascosta alla vista. Un escamotage che, però, non è servito a Cristian Spataro, palermitano di ventisette anni, a evitare l’arresto. Gli uomini della Squadra mobile di Palermo lo tenevano sotto controllo da tempo. Insospettiti dal comportamento del giovane, hanno deciso di seguirlo fino a casa, nel quartiere Uditore, alla periferia nord della città. Una volta dentro, i poliziotti hanno iniziato una perquisizione, durante la quale hanno ritrovato un mazzo di chiavi che apriva la porta dello scantinato del palazzo. All’interno di questi locali, però, non c’era nulla. Osservando bene la struttura, gli agenti si sono accorti che sotto il pavimento era stata ricavata una stanza, alla quale si accedeva da una botola, che era stata coperta. Una volta aperta, gli agenti si sono ritrovati davanti una piantagione indoor di marijuana. Una piccola serra con trentasette piante rigogliose, alte anche un metro e dieci centimetri, che crescevano grazie al calore delle lampade che erano state posizionate all’interno e che venivano alimentate grazie a un allaccio abusivo alla rete elettrica. Cristian Spataro, per questo motivo, è finito in manette, oltre che per produzione e traffico di sostanze stupefacenti, anche per furto di energia elettrica, un danno stimato dai tecnici dell’Enel di almeno 40.000 euro.