Era stata scoperta lì, sotto il giunto, sul lato della rotaia incriminata già all’indomani dell’incidente ferroviario, diventando sin da subito tra i principali indiziati del deragliamento. Adesso si sospetta che quella tavoletta di legno, rinvenuta nel cosiddetto punto zero, dove cioè il treno ha iniziato la sua corsa fuori dai binari, fosse stata piazzata lì già da alcuni mesi. Una zeppa sotto la rotaia, forse per provare a limitare le oscillazioni al passaggio dei treni che continuamente transitano su quella tratta. Dunque, una riparazione tampone che dimostra che qualcuno sapeva da tempo che quel binario aveva dei problemi tecnici; un problema sottovalutato, costato, all’alba del 25 gennaio scorso, la vita a tre persone e il ferimento di 46 pendolari. Dettaglio non da poco e che sarebbe emerso da alcuni documenti al vaglio di inquirenti e investigatori nell’inchiesta che vede al momento indagate otto persone tra vertici e tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e Trenord per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. Un’inchiesta che punta ad accertare in particolare le eventuali responsabilità nella carenza della manutenzione dei binari. Nel punto zero, tra l’altro, si staccò un pezzo di 23 centimetri della rotaia, proprio sopra il giunto, e da lì il terzo vagone del convoglio iniziò a deragliare e si fermò, come il resto del treno, oltre un chilometro dopo la stazione di Pioltello, dopo aver abbattuto quattro pali. Come richiesto dalla difesa di RFI, gli accertamenti si concentreranno anche sul convoglio e nello specifico sui carrelli, sulle ruote e sui freni, per verificare, in particolare, se il sistema frenante del terzo vagone potesse essere obsoleto. Intanto, proseguono ancora le operazioni di rimozione dei vagoni e quando saranno completate, probabilmente già entro il fine settimana, l’area dove è avvenuto l’incidente verrà dissequestrata dai PM.