Prendono il largo, sotto lo sguardo del Presidente della Repubblica Mattarella, le barche della legalità. Sono otto, confiscate alla criminalità, utilizzate finora per il traffico di stupefacenti, di armi o per la tratta di migranti, hanno iniziato il loro viaggio. "Da una situazione critica, qual è appunto, l'attività illegale delle organizzazioni criminali, può nascere poi, successivamente un'opportunità e tutto questo grazie all'attività anche di magistrati, forze dell'ordine che riescono in qualche modo poi, ad intercettare questi fenomeni e riportarli e ricondurli, nei circuiti legali". Le barche hanno i nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta di Falcone, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, Peppino Impastato, Pippo Fava, Placido Rizzotto e Natale De Grazia. I nomi di chi ha combattuto mafie e terrorismo, e ne è stato vittima. "E costituiscono riferimento, devono costituire riferimento per tutti quanti noi, per loro in particolare. Ma quando io li guardo negli occhi sono ottimista". Un progetto ampio: "Di favorire l'accesso alle attività nautiche di persone con disabilità. Anche con persone con, poi, problemi di disagio socio-economico e con persone che invece sono ragazzi, soprattutto, che sono sottoposti a procedimenti penali". Per aiutare chi ne ha bisogno e portare in mare i valori del rispetto e della legalità.