"Vuole la mia morte". Così il cardinale Giovanni Angelo Becciu parla del Papa in una chat. Parole forti che sollevano un polverone in una situazione già delicata. Il cardinale infatti è imputato in Vaticano in un processo per la compravendita di un palazzo al centro di Londra, e più complessivamente per la gestione di alcuni fondi della Santa Sede. "Non pensavo arrivasse a questo punto", scrive agli amici riferendosi al Papa. L'esistenza e i contenuti delle chat sono stati resi noti nel corso dell'udienza da parte del Promotore di Giustizia vaticano e sono il frutto di un'indagine della Guardia di Finanza di Oristano su rogatoria del Vaticano. Il processo, iniziato nel 2021, è stato preceduto dalla decisione di Bergoglio di sollevare Becciu dall'incarico di Prefetto della Congregazione dei Santi e toglierli anche i diritti legati al cardinalato. "Non pensavo arrivasse a questo punto", scrive Becciu nel messaggio a Giovanna Pani, il 22 luglio dello scorso anno, due giorni prima che con l'aiuto di sua figlia, Maria Luisa Zambrano, registrasse una telefonata con Papa Francesco, vero colpo di scena emerso nel corso dell'udienza in Vaticano. A far riflettere poi anche altre frasi, del 13 luglio dello scorso anno, dette da alcuni familiari di Becciu nella chat. "Un colpo in testa al Papa". Sarebbe questo il tono di un messaggio nella chat della famiglia Becciu, finita sotto la lente della Guardia di Finanza. "Seppur", si legge nell'informativa, "non appaiano fornire fonti di prova di fatti costituenti reato, descrivono però l'habitat nel quale l'argomento del processo Vaticano al cardinale Becciu viene trattato, restituendo, si legge, una serie di commenti e valutazioni che dimostrano l'esistenza di un regime condiviso di sostanziale ostilità nutrito da loro verso le autorità giudiziarie vaticane e verso il Pontefice". Tutti i dettagli che arrivano dopo un'altra notizia, Becciu infatti, poche ore fa, è stato indagato anche per associazione a delinquere.