Processo Fidene, Questore Roma: dopo strage rilevammo falle sicurezza

10 set 2024
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"Se non ci sono domande e non è richiesta la mia presenza in pochi minuti lascerò l'aula. Claudio Campiti." Affida al nuovo difensore la sua dichiarazione, Claudio Campiti, che arriva in aula poi se ne va, torna a Regina Coeli dove è detenuto, chiede alla corte di ascoltare i sindaci di 2 comuni del rietino, che secondo lui, potrebbero spiegare come si sia arrivati a tanto, come siano cresciuti rabbia e livore fino a portarlo l'11 dicembre 2022, ad entrare nel poligono di tiro di Tor di Quinto e ad uscirne con una pistola, una Glock, due caricatori e centinaia di cartucce, per poi raggiungere un bar di Fidene, dov'era in corso un'assemblea del consorzio Valleverde, sparare e uccidere Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi, Fabiana De Angelis e Nicoletta Golisano, carico del suo rancore verso i membri di quel consorzio, ma il cuore dell'udienza di oggi sono le illegalità diffuse nei poligoni, i controlli più volte sollecitati tramite PEC dal Commissariato Ponte Milvio, mail precedenti all'inserimento dell'attuale questore che però non si sottrae. "Della prima se ne è accortezza perché viene regolarmente visionata, decretata, affidata all'ufficio Armi ed Esplosivi. Le seconde due non si trovano, non le abbiamo riscontrate." Una strage evitabile, ripetono i legali delle parti civili che evidenziano anche le questioni relative all'organizzazione del poligono e le tante falle nel sistema di sicurezza.

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