Il processo Open Arms è arrivato alle battute finali, il vicepremier Matteo Salvini a breve conoscerà quella che sarà la richiesta di condanna da parte dei magistrati della procura di Palermo, che lo accusano di sequestro di persona per non aver concesso lo sbarco immediato a 107 migranti salvati nell'agosto del 2019 dalla nave dell' ONG spagnola. Per 19 giorni alla Open Arms, che era giunta davanti le coste di Lampedusa, il leader della Lega che allora era ministro all'interno impedì lo sbarco dei migranti sostenendo che l'ONG spagnola avrebbe dovuto far rotta per il proprio Paese di bandiera o in alternativa verso Malta, nelle cui acque era avvenuto il salvataggio. Secondo l'accusa Salvini avrebbe inoltre preso autonomamente la decisione, senza consultarsi con il Governo, allora guidato da Giuseppe Conte e comunicando loro semplicemente le proprie decisioni, il tutto, ha sempre sostenuto Salvini, per salvaguardare i confini nazionali. I migranti furono autorizzati allo sbarco soltanto dopo che a bordo salì il procuratore di Agrigento che dispose lo sbarco immediato delle persone a bordo ed il successivo sequestro della nave. Il reato per il quale Salvini è a processo a Palermo prevede una pena che può arrivare fino a 15 anni di reclusione. Il vicepremier ha partecipato a quasi tutte le udienze, ma il suo staff ha fatto sapere che non sarà presente in aula per ascoltare la requisitoria finale dell'accusa.