Ora sono i Magistrati della Procura europea, e non più quelli belgi, ad indagare sull'acquisto di più di un miliardo di vaccini Pfizer da parte del Governo UE durante l'emergenza Covid. L'ipotesi di reato è di interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di sms, corruzione e conflitto di interessi, e al centro dell'indagine c'è il Capo del Governo Europeo, Ursula von der Leyen. È lei, secondo due denunce, una presentata dal New York Times e una seconda dai Governi di Polonia e Ungheria, ad aver avuto comportamenti poco limpidi nella fase delle trattative per l'acquisto dei vaccini per i cittadini europei. Non avrebbe agito informando compiutamente la Commissione Europea che presiede, si sarebbe scambiata direttamente col CEO di Pfizer, Albert Bourla, sms poi cancellati. E nonostante il successo nell'approvvigionamento delle dosi che hanno consentito a milioni di persone di battere il Covid, il numero di vaccini acquistati sarebbe stato di gran lunga superiore a quello necessario, tanto che il quotidiano online Politico ha rivelato che lo scorso anno sarebbero state buttate dosi per almeno 4 miliardi di euro. La Procura precisa che al momento non c'è nessun accusato direttamente di alcun reato ma l'indagine sicuramente pesa sulla campagna di Ursula von der Leyen che vuole esser rieletta per un secondo mandato di Presidente della Commissione Europea. Ancora non sono stati disposti sequestri, interrogatori e provvedimenti speciali da parte dei Procuratori europei. Alcuni però sottolineano il fatto che le indagini, inizialmente condotte dai belgi, siano state avocate dalla Procura UE, un segnale certamente non positivo per la Commissione e la sua Presidente Von der Leyen.