Due fatti analoghi sono accaduti nell’arco di poche ore: a nord e a sud. Stesse dinamiche, stesse violenze, stesse aggressioni. Le vittime sempre loro, i professori, colpevoli di aver rimproverato un loro alunno. È successo in Sicilia, a Palermo, dove un docente ipovedente di cinquant’anni è stato preso a pugni dal padre di una ragazzina di 13 anni che frequenta la terza media. Motivo? La figlia gli avrebbe raccontato che quel prof l’aveva picchiata. Immediata la reazione dell’uomo, che è andato spedito dall’insegnante per fargliela pagare. Un colpo sul volto. Il malcapitato è stato trasportato d’urgenza in ospedale per un’emorragia cerebrale. Un racconto che la ragazzina avrebbe poi del tutto ritrattato chiarendo di non essere stata picchiata, ma solo allontanata dall’aula. Andiamo a Torino. Qui teatro della scena è un istituto superiore, il Russel Moro. Secondo quanto è stato ricostruito, uno studente è stato allontanato dalla classe per un ritardo. Lui avrebbe chiamato i genitori e poco dopo il padre e altri due parenti si sono presentati a scuola per aggredire il docente, colpendolo con un pugno alla mandibola. Una vera e propria spedizione punitiva. E questi sono solo gli ultimi casi accaduti. Recentemente episodi simili si sono registrati anche a Foggia e in provincia di Siracusa.