Si riparte verso l'Albania. Un gruppo di 49 migranti è stato caricato a bordo del pattugliatore Cassiopea per essere trasferito nei centri di accoglienza costruiti dall'Italia. La nave militare gemella della Libra che era stata utilizzata per i primi due viaggi sta procedendo verso il porto di Shengjin dove verranno presentate le domande di protezione internazionale e il governo italiano spera adesso in un esito migliore. A ottobre-novembre infatti, i circa 20 richiedenti asilo che erano stati portati negli hotspot albanesi furono liberati su decisione dei giudici del tribunale di Roma che non convalidarono i trattenimenti obiettando che non provenissero da Paesi sicuri. I migranti quindi furono riportati indietro in Italia e rilasciati sempre per mezzo di una nave militare con tutti i costi economici che l'operazione aveva comportato. Adesso, a decidere sulle convalide saranno i giudici della Corte d'Appello di Roma. Novità fortemente criticata dalle toghe. La magistratura contesta la nuova norma definendola irrazionale come ha spiegato il Presidente della Corte d'Appello di Roma Giuseppe Meliadò. Senza un aumento dell'organico e senza risorse aggiuntive nei Tribunali. In attesa che sui ricorsi si pronunci la Corte di Giustizia Europea, decisione che dovrebbe arrivare il 25 febbraio prossimo, gli sbarchi a Lampedusa proseguono senza sosta. Negli ultimi giorni si è registrata un'impennata di partenze e decine e decine sono stati gli arrivi sull'isola. Nell'hotspot di Contrada Imbriacola al momento, ci sono circa 500 ospiti e su disposizione della prefettura di Agrigento oltre 160 migranti saranno imbarcati sul traghetto di linea che li porterà a Porto Empedocle.