Nel 2023 il 39% della popolazione studentesca fra i 15 e i 19 anni ha ammesso di aver consumato una sostanza stupefacente almeno una volta nella vita. I dati emergono dalla relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia. "Le sostanze stupefacenti assunte in giovanissima età provocano effetti ancora più gravi perché si è nel momento dello sviluppo e quindi si rischia di compromettere alcune funzioni in modo irreversibile e nella indifferenza, in questa sorta di sottovalutazione vi è anche un uso improprio di termini, si continua a qualificare, per esempio, i derivati della cannabis come droghe leggere, non c'è nulla di leggero." Dalla relazione emerge che i prodotti della cannabis restano quelli a maggior impatto, sia per quanto riguarda la diffusione sui territori, sia relativamente allo sforzo legato al contrasto. Nel 2023 almeno una volta nell'anno ne hanno fatto uso 550.000 ragazzi tra i 15 e i 19 anni pari al 22% dell'intera popolazione studentesca e 70.000 giovanissimi ne hanno fatto uso pressoché quotidiano. Preoccupa anche l'incremento della percentuale media di principio attivo nei prodotti a base di hashish che è quadruplicata, soprattutto nei prodotti di nuova generazione e nei liquidi per sigarette elettroniche. Nel corso del 2023 l'uso di tabacco ha riguardato oltre 500 mila studenti under 18, equivalente al 34% del totale con percentuali superiori fra le studentesse. Anche gli eccessi alcolici registrano percentuali superiori tra le ragazze, quasi 380 mila giovanissime hanno avuto almeno una intossicazione da alcol nel corso del 2023, pari al 25% della popolazione studentesca minorenne. Completano il quadro gli psicofarmaci senza prescrizione medica utilizzati da 170.000 minorenni nel corso dell'anno con una diffusione più che doppia nelle ragazze.