“Due anni fa Pompei era un luogo noto per scandali e per cattiva fama. Adesso possiamo dire che Pompei è citata come simbolo di una nuova realtà”. Massimo Osanna, soprintendente di Pompei, è uno dei principali artefici della rinascita del più grande e ricco sito archeologico d’Italia. Mancano ancora due mesi alla fine del 2016 e già sono stati staccati 3 milioni di biglietti d’ingresso a Pompei. Quella che vi mostriamo è la Domus dei mosaici geometrici, l’ennesimo complesso recuperato, restaurato ed offerto alla visione dei visitatori. Questi sono, invece, gli edifici municipali, sede di magistrati cittadini, del senato locale e del foro civile. “È stato uno sforzo congiunto che ha visto all’opera non solo il Governo, con una politica efficace, che ha anche risposto a delle esigenze che abbiamo posto di qua, cioè avere maggiore personale. Questo è arrivato. Non solo abbiamo i nostri funzionari della Soprintendenza, ma abbiamo un grande progetto, diretto dal generale Nistri e ora dal generale Curatoli. Insomma, una task force che ha permesso, con un lavoro di équipe interdisciplinare, di raggiungere questi obiettivi, che un tempo sembravano quasi impossibili, ma che adesso finalmente sono realizzati”. Nelle prossime settimane, grazie ai lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza eseguiti con i fondi dell’Unione Europea, altre Domus ed altri ambienti saranno restituiti ai visitatori, che potranno ammirare una Pompei sempre più bella e ricca di testimonianze.