Stelle marine coloratissime, ricci, vegetazione ammaliante inusuale per chi non si addentra nelle profondità marine. All'improvviso, sul manto sabbioso, una sequenza di frammenti di legno, resti di relitti antichissimi, il cosiddetto fasciame. E poi due anfore di cui una quasi del tutto integra. Siamo a decine di metri sotto il livello del mare, nel tratto che separa Reggio e Messina, particolarmente ricco di tesori inestimabili come questi che si nascondono sul suo fondo ormai da secoli. Tutta la provincia di Reggio Calabria ha una peculiarità. È bagnata da tre mari, il Mar Tirreno, il Mar Ionio e un mare a sé stante che è stato da sempre solcata da navi di tutti i tipi. Anche le condizioni, come dire, meteo a volte hanno causato dei naufragi. Lo stretto di Messina è stato sovente oggetto di battaglie navali e quindi è un gran patrimonio, è un tesoro sommerso tutto da scoprire. E proprio per scoprire questo tesoro, il Segretariato regionale del MiBACT per la Calabria, ha avviato una campagna di ispezioni dei fondali in tutta la provincia Reggina, resa possibile dai Carabinieri, sub di Messina e Genova, comando Provinciale di Reggio e il nucleo tutela patrimonio culturale. Siamo veramente orgogliosi di questa attività che permetterà di valorizzare ulteriormente quelle che sono le bellezze archeologiche e culturali di Reggio Calabria. Grazie alle competenze e tecnologie degli uomini dell'arma dunque, nei giorni scorsi è stato trovato un altro prezioso reperto a centocinquanta metri di profondità. Un'ancora, scoperta da questo robottino Pluto, dotato di telecamere ad alta definizione, sonar, Gps e un braccio meccanico prensile. Bisogna ora capire a quando risalga. Per quanto riguarda le anfore c'è un intervallo di datazione dal sesto al quarto secolo avanti Cristo e per quanto riguarda l'ancora dovrebbe essere un'ancora in piombo, impossibile da datare. Per farlo bisognerebbe recuperarle, si spera sia possibile, come per qualunque altro reperto individuato così da poterlo studiare restaurare e offrirlo alla collettività.