La certezza dell’estradizione non c’è. Tra Italia ed Emirati Arabi esiste un recente accordo in materia che, però, deve essere ancora ratificato dal Parlamento. Dunque, Giancarlo Tulliani, noto più per essere il fratello di Elisabetta Tulliani, moglie dell’ex Presidente della Camera Gianfranco Fini, potrebbe proseguire la sua latitanza dorata a Dubai, anche se al momento proprio il fatto di essere andato dalla polizia locale per denunciare di essere seguito da non meglio precisati giornalisti lo ha fatto finire in manette. Su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale, che è stato eseguito dagli agenti all’atto della denuncia. Giancarlo Tulliani è, infatti, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso 20 marzo, provvedimento all’epoca non eseguito perché da tempo risiedeva a Dubai. Due giorni dopo, Tulliani era stato dichiarato latitante. In particolare, gli viene contestato il reato di riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma sui rapporti, ritenuti illeciti, della famiglia Tulliani con l’uomo che è stato ribattezzato il “Re delle slot”, Francesco Corallo. Stesso reato per il quale sono indagati anche l’ex segretario di Alleanza Nazionale e sua moglie. Gli accertamenti dei magistrati hanno riguardato principalmente l’appartamento di Montecarlo che una contessa aveva lasciato in eredità proprio ad Alleanza Nazionale e che Giancarlo Tulliani, secondo gli inquirenti, acquistò con i soldi di Corallo attraverso la creazione di due società offshore, un’operazione di compravendita che Fini avrebbe autorizzato – questa è la sua giustificazione fornita ai magistrati durante l’interrogatorio – senza sapere che dietro i passaggi di denaro ci fosse proprio suo cognato Giancarlo.