Alla fine, pericolo scampato in extremis il Consiglio dei Ministri prima delle dimissioni del premier Conte ha approvato il provvedimento che garantisce l'autonomia del Coni, salvando così tricolore e l'inno nazionale, ma soprattutto, scongiurando il pericolo sospensione minacciato dal CIO. Accordo politico c'era, ma il rischio vero, lo si è corso fino all'ultimo sui contenuti, ma il presidente Conte è stato inamovibile garantendo così al Coni l'autonomia che allontana definitivamente il rischio delle sanzioni da parte del CIO. Dalla nota diffusa a Palazzo Chigi si apprende che il Coni avrà una propria dotazione organica di personale, anche dirigenziale, ed inoltre è previsto che il personale di sport salute SpA venga trasferito nel ruolo di personale del Coni con qualifica corrispondente a quella attuale. Per gli immobili, il Coni disporrà dei centri di preparazione olimpica di Formio e di Tirrenia, della villetta del Foro italico e del centro sportivo dell'Acquacetosa. Quel che davvero conta è che il Coni si è ripreso la sua piena autonomia, riacquisendo quell'indipendenza tanto invocata dal Presidente Malagò. Sono felice, è stato il commento del presidente del Cio, Thomas Bach, informato dallo stesso Malagò.