La nave della Marina Militare è tornata al largo di Lampedusa, l'operazione Albania ricomincia dopo due mesi di stop. Ha caricato a bordo due esigui gruppi di migranti destinati ai centri albanesi vuoti da settimane dopo che i giudici a ottobre-novembre non avevano convalidato il provvedimento di trattenimento e i richiedenti asilo erano stati riportati in Italia. L'esito di una missione fin dall'inizio contestata e onerosa potrebbe essere ora diverso. La procedura rimane la stessa. I migranti sono uomini adulti e provenienti da Paesi considerati sicuri, vengono intercettati dalle motovedette, trasbordati sul Cassiopea, trasferiti nell'hotspot italiano, nel porto di Shëngjin e dopo l'identificazione portati nel centro di Gjader. Qui rimangono in attesa dell'esito delle domande d'asilo presentate. Il trattenimento disposto dal questore deve essere convalidato solo che a decidere non saranno più i magistrati della sezione immigrazione, ma quelli della Corte d'Appello come prevede la nuova norma voluta dall'esecutivo. A Lampedusa, continuano ad essere portati i soggetti più fragili e vulnerabili centinaia di profughi e migranti salvati in mare negli ultimi giorni provati e infreddoliti scendono a terra al molo Favaloro. Alcuni su una barella o in sedia a rotelle, non riescono a camminare a causa delle ferite e delle torture subite nei lager libici da cui sono riusciti a fuggire e in cui viene riportato chi invece viene fermato in mare dalle motovedette libiche prima di raggiungere le acque internazionali. Altre barche continuano invece ad approdare sull'isola in autonomia. I profughi e i migranti intercettati solo una volta a terra. Gli arrivi registrati in queste prime settimane del nuovo anno sono in aumento: 1742 persone rispetto alle 1298 dello stesso periodo del 2024. Il numero più alto il 20 gennaio 494 persone approdate nel giro di poche ore in una giornata di mare calmo.