Rientro in classe con le regole da seguire a cominciare dal Green Pass da presentare obbligatoriamente se si è parte del personale scolastico, se si è parte del gruppo degli studenti per quanto riguarda l'università ma non per gli studenti minorenni, per quelli che vanno a scuola fino alla quinta del liceo. Sappiamo che il Green Pass è richiesto obbligatoriamente anche ai genitori che devono accompagnare gli studenti all'interno dell'edificio scolastico, ai dipendenti delle ditte esterne, quindi mense, manutenzione, pulizie, chiunque insomma entri all'interno degli edifici anche universitari. Ma come funzionano invece i controlli, per quanto riguarda la presentazione della certificazione verde? Beh, c'è una piattaforma specifica, che è stata inaugurata con il rientro in classe della metà degli studenti italiani, che funziona tramite il sistema di riconoscimento del Ministero e che viene delegato, nella pratica quotidiana, ai dirigenti scolastici o altri membri del personale che vengono dai dirigenti identificati. Bene. Innanzitutto, se si usa la piattaforma del Ministero e non la App per le certificazioni verdi, che invece viene utilizzata anche nei ristoranti e in altri luoghi, si accede al sistema Sidi, che è questa piattaforma a cui hanno accesso i membri delle istituzioni scolastiche, si fa la verifica del Green Pass accedendo all'elenco degli Istituti iscritti, anche all'elenco del personale che viene registrato all'interno della piattaforma, e infine si fa entrare in classe chi di dovere. Ebbene, chi invece non rispetta la certificazione sanitaria, quindi non ha il Green Pass e rientra comunque al lavoro, avrà una multa dai 400 ai 1000 euro e poi dopo 5 giorni di assenza c'è la sospensione dal lavoro o della retribuzione. Chiaro, le regole sono molto severe. Di che numeri stiamo parlando però per quanto riguarda la copertura vaccinale? Beh, gli studenti, e quindi la parte che non deve per la gran parte presentare obbligatoriamente il Green Pass, sono coperti con almeno una dose al 75%, quelli più grandi tra i 16-19 anni e al 50% circa quelli tra i 12 e i 15 anni. Ma ovviamente sono soprattutto i membri del personale: docenti, dirigenti, Ata che preoccupano perché loro sì che devono avere questa certificazione, sono un milione e mezzo circa in Italia, sono coperti con due dosi o con la dose unica all'88% e ancora in attesa invece di una certificazione vaccinale il 6,74% in media nazionale. Ma poi, come vediamo nella grafica successiva, ci sono differenze enormi tra una Regione e l'altra: la Calabria è scoperta, considerando sempre il personale scolastico, ha il 30% di vaccinazione. È quella con la maglia nera seguita da Bolzano al 21%, da Trento al 18%, dalla Valle d'Aosta al 17%. Le regole da rispettare poi oltre al Green Pass sono gli orari scaglionati, le mascherine obbligatorie dai 6 anni in su e il distanziamento, problematico perché come rileva un report di Tuttoscuola le classi "pollaio", come vengono chiamate, sovraffollate con più di 26 alunni in Italia sono 14 mila, soprattutto si concentrano alle scuole superiori. L'8% ha questo problema e più si va in là con l'età e più si accentua.