Il silenzio delle prime ore del mattino è rotto solo dal verso dei gabbiani nei vicoli di Trastevere, nel cuore di Roma, normalmente popolati da turisti e gente a passeggio, soprattutto durante le feste, sono desolati e si mostra nei pochissimi presenti in tutta la loro bellezza, l'intera città, d'altronde è in lock down come tutta Italia, è vuota, i romani stanno rispettando le restrizioni, mentre le forze dell'ordine continuano a vigilare su eventuali assembramenti, solo a metà mattina piazza di Santa Maria in Trastevere si popola, come ogni anno, nella Basilica i volontari di Sant'Egidio offrono il pranzo di Natale ai bisognosi, qui come nel resto della città e del Paese, anche se stavolta in modalità diversa causa covid. Abbiamo pensato che il Natale andava fatto lo stesso, perché molti dei nostri amici, comunque sia, se lo aspettavano. Certo le forme devono obbligatoriamente essere un po' diverse, quindi le persone che hanno una casa, hanno ricevuto nei giorni scorsi un bel pacco alimentare per fare un bel periodo di Natale, gli altri, le persone più sfortunate, quelli che non hanno una casa, invece, vengono oggi invitate, sono state invitate in diversi centri di Roma. Non ci sono le tradizionali tavole imbandite dentro la basilica, il rischio contagio non lo consente, ma non si rinuncia alla solidarietà. Vengono infatti consegnati pasti caldi da asporto e soprattutto i regali, assieme a tanti sorrisi per far sentire comunque anche nel distanziamento sociale il calore del Natale e della famiglia, a chi purtroppo non ne ha una o non può permettersi di comprare qualcosa da donare. Come faremo in famiglia, un regalo personalizzato, a chi sta per strada abbiamo regalato un sacco a pelo, un giaccone pesante, a chi sta in casa o un anziano solo delle cose che possono aiutarlo a star meno solo. Questo è un po' il calore della famiglia di fronte alle nuove povertà che purtroppo stanno crescendo per questa pandemia. Noi abbiamo cercato di tenere aperta la porta a chi ci bussava per chiedere aiuto concreto.