Scuola, i nodi ancora da sciogliere

04 set 2020
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Ancora tante sono le incognite che riguardano la riapertura, ormai imminente, di tutte le scuole italiane. Una popolazione di 10 milioni di persone che si rimetterà in moto dopo tanti mesi: alunni, docenti, genitori e personale scolastico. Bisogna garantire ovviamente la loro sicurezza, sappiamo che finché non ci sarà un vaccino non ci sarà sicuramente il rischio zero per nessuno. Uno dei punti più caldi, dei nodi più critici, resta quello dei trasporti pubblici. Ovviamente, da lunedì tante persone si metteranno in moto, lo abbiamo detto. Come si viaggerà sui mezzi pubblici? Una capienza dell'80 per cento, questo ha deciso il Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti, dunque, sul metro, tram e bus. A meno che non ci saranno i separatore mobili, in plexiglas, tra un posto e l'altro, che sinceramente ancora non abbiamo visto su alcun mezzo pubblico, dunque, dobbiamo ritenere che la capienza massima sarà dell' 80 per cento e sicuramente la situazione più critica sarà negli orari di punta. Sui mezzi di trasporto, ovviamente tutti dovranno indossare le mascherine, saranno obbligatorie, ci dovranno essere dei gel disinfettante, dunque igienizzanti e poi la questione che riguarda l'aerazione e la ventilazione. Tra poco inizierà sicuramente il freddo, dunque, bisognerà rimanere chiusi in alcuni posti per molti minuti, dunque, l'aerazione è importante e dovrà essere garantita, ad esempio, sui tram di vecchia generazione l'indicazione è di tenere sempre i finestrini abbassati; mentre, ad esempio, sulle metro la ventilazione è garantita dall'apertura e alla chiusura delle porte durante le fermate. Su uno degli scuolabus che porteranno dunque i ragazzi, gli studenti a scuola, la capienza massima potrà essere garantita per tragitti fino ad un massimo di 15 minuti, altrimenti, in alternativa, bisognerà adottare una seduta cosiddetta verticale. In sostanza, i ragazzi, gli studenti, dovranno essere seduti frontalmente, faccia a faccia e non uno accanto all'altro. Andiamo avanti, altro nodo importante di cui ci stiamo occupando è quello che manca, insomma, mancano ancora delle aule, perché ovviamente per garantire il distanziamento le aule e si sono ridotte, molte aule, l'abbiamo visto, si sono dovute addirittura raddoppiare, dunque, molte scuole si trovano con metà delle classi disponibile. Dunque, secondo la stima delle associazioni, 140 mila studenti al momento si trovano senza un'aula. Altro caos, l'abbiamo visto in questi giorni e ve lo stiamo raccontando, riguarda le cattedre e le supplenze. Oltre 50 mila le cattedre ancora vuote, questa è la stima dei sindacati. Per il ritorno in classe, altro dilemma, proprio pratico, che molti genitori si stanno chiedendo in queste ore: se mio figlio a scuola andrà in quarantena, risulta in una rete di contagio, cosa succede per un genitore che deve occuparsi di un figlio under 14, occuparsi appunto di un minore che non potrà sicuramente rimanere da solo a casa? Il Governo ha pensato a congedi straordinari e smart working per i genitori che dovranno occuparsi di un figlio che dovrà rimanere a casa, appunto in quarantena, oppure se è addirittura positivo. Andiamo avanti, vediamo velocemente cosa fare, ovviamente, l'abbiamo detto più volte, ma lo ripetiamo, è importante: sintomi simil influenzali, bisogna rimanere a casa almeno per 3 giorni, scatta il protocollo chiamando per prima i medici di base, il proprio medico in sostanza, che farà una prima vigilanza e dunque, se è il caso, potrà attivare con una piattaforma ad hoc, la richiesta di tampone. E infine, in caso di contagio a scuola, cosa fare? Isolamento immediato, avvisare ovviamente il genitore e contattare il medico di base e poi l'ASL.

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