La nebbia sul Po in autunno non manca, ma l'acqua quest'anno si. Da maggio, il livello del grande fiume, è costantemente sotto i minimi storici. La sabbia nel letto del Po, erba, arbusti e fiori, persino qui verso la foce a Pontelagoscuro Ferrara, dove normalmente è più abbondante, la portata del grande fiume è ridotta del 80% rispetto alla media del periodo. "Vediamo un mese di ottobre, che ha delle portate similari, in un'annata normale del mese di luglio e del mese di agosto. E' una situazione critica, per non dire drammatica dalla sorgente alle foci, abbiamo una carenza strutturale per la quantità di acqua. A Pontelagoscuro, oggi misuriamo 482 metri cubi al secondo, rispetto i 1751 che misuriamo nel mese di ottobre di un'annata normale". Piogge scarse, temperature sopra la media ottobre-novembre, storicamente i mesi delle piene. La siccità mette in crisi il Pò anche in questo periodo. Il cambiamento climatico, rischia di modificare per sempre l'agricoltura. " Condiziona chiaramente le percentuali di produzione, ma anche la qualità dei sistemi di produzione. Non dimentichiamoci, che con il clima compaiono anche nuove fitopatologie, nuovi insetti prendono il sopravvento. Noi abbiamo, anche un più 45% di eventi alluvionali". L'Italia trattiene solo il 10% dell'acqua piovana, rispetto ad altri paesi europei che arrivano al 35%. L' Associazione Nazionale delle Bonifiche Irrigue, chiede di esportare il modello Romagna, qui gli agricoltori si sono riuniti in un consorzio, e hanno creato una rete di laghetti per accumulare l'acqua quando c'è, e utilizzarla quando serve. "Sicuramente un annata come quest'anno, con questa scarsissima piovosità, ha salvato l'economia di questo territorio".























