Un tunnel profondo tre metri è lungo 1 km attraversa il centro storico di Amatrice. Qui dentro passeranno tutte le reti e i servizi, dall'acqua potabile alle fognature. La città simbolo del sisma del 24 agosto 2016 oggi è questo, una spianata che all'apparenza sembra deserta ma in realtà è un super cantiere. "Entriamo nella zona rossa. Questo una volta era il centro storico di Amatrice. Oggi sono stati aperti otto cantieri di ricostruzione pubblica e due di ricostruzione privata, case private, e altri quattro partiranno entro settembre" Nel giro di un anno sono stati chiusi 365 cantieri pubblici in tutta l'area del cratere. 22.700 le richieste di contributo per la ricostruzione privata per 7 miliardi e 600 milioni di euro. "Le procedure sono affidabili, funzionano, i tempi di risposta sono certi e predeterminati. Il flusso finanziario è costante. L'impresa, il professionista che fa lo stato d'avanzamento va in banca e riscuote, in modo trasparente e credendoci. Venite a lavorare nel centro Italia, ne abbiamo bisogno." Le betoniere mescolano il cemento nei cantieri aperti. Uno dei più importanti è l'ospedale, che avrà 40 posti letto. "Sono più che ottimista. Sono convinto che quest'anno sarà l'anno vero della ripartenza, della ricostruzione materiale. Purtroppo quello di cui non si parla mai è la ricostruzione morale che invece stenta a essere posta in essere." Appena fuori dal centro storico, il cantiere più grande tra quelli aperti. L'ex Opera Don Minozzi riprogettata da Stefano Boeri per essere la casa del futuro. "La grande sfida è quella di utilizzare le macerie delle costruzioni crollate col terremoto come materiale non solo per il sottofondo di tutti gli spazi calpestabili e carrabili, ma anche come materiale fondamentale per le facciate, per i pannelli prefabbricati di facciata." "Vuole essere non semplicemente una ricostruzione ma propriamente una rigenerazione che mette in campo i giovani, gli anziani, i servizi pubblici, direi anche la filiera dell'agroalimentare che è una costante di questa terra.".