“Stavo dormendo, l’abbiamo sentito benissimo anche qui a San Benedetto, mi sono svegliato nel letto, con tutta la camera che tremava, quindi l’abbiamo avvertito in maniera netta”. La memoria degli attimi di terrore, alle 3,36 di un mese fa, è ancora viva negli abitanti di San Benedetto del Tronto. Qui siamo sul mare, la zona non è sismica, ma la paura del terremoto che ha colpito il centro Italia, anche solo di riflesso, è rimasta. In questa città di quasi 50.000 abitanti, sono ospitate 300 persone: 250 provengono da Accumoli, 40 da Amatrice, 10 da Arquata del Tronto. Qui, ci spiega il Sindaco, c’è una tradizione dell’accoglienza e della solidarietà che risale già al terremoto dell’Aquila, nel 2009. E per questo, il Primo cittadino, ha vinto il premio Buonitalia 2016. “È un premio che va dritto dritto ai Sambenedettesi, perché hanno dimostrato un grande cuore, all’indomani di questo dramma. Ha dimostrato, questa città, San Benedetto del Tronto, di avere una cultura dell’accoglienza, ma non solo turistica, bensì anche sociale e solidale. Mi sono reso conto, soprattutto andando e passando per Arquata, e guardando Pescara del Tronto, per arrivare ad Accumoli, che queste persone stavano veramente subendo una situazione lacerante, quindi, ancor di più abbiamo avuto lo spunto per impegnarci e far sì che si limitasse al massimo questo disagio”. L’aiuto e la generosità della città di San Benedetto del Tronto si sono manifestati anche nel voler tenere vivo il rapporto con la comunità di origine. Alle mie spalle, le ex scuole Curzi, oggi ospitano una delegazione del Comune di Accumoli. Le famiglie che sono sfollate dal Lazio a San Benedetto del Tronto, possono rivolgersi qui per qualsiasi tipo di richiesta. Spostato il Municipio da Accumoli a San Benedetto del Tronto, i vicini di casa ora sono diventati vicini di stanza. Gli hotel sono in prossimità degli edifici scolastici, dove sono stati inseriti quaranta ragazzi, tra classi elementari e medie.