Un mese fa il governo veniva accolto tra gli applausi ai funerali solenni di alcune delle vittime del crollo del Ponte Morandi di Genova. L'obiettivo, in un Paese intero sotto choc era quello di agire compatti, in fretta e bene, per dare presto un alloggio a oltre 600 sfollati e ricostruire un ponte essenziale nell’economia della città. Oggi però pare sfumata la promessa di una reazione compatta, veloce ed efficace, a fronte delle frizioni maturate in seno alla maggioranza e tra questa e gli enti locali. Il governo torna infatti nella città ligure il giorno dopo il decreto legge per Genova varato “salvo intese” e dopo uno scontro frontale sul nome del commissario straordinario. "Genova non attende auguri o rassicurazioni ma la concretezza delle scelte e dei comportamenti", è il monito del capo dello Stato Sergio Mattarella. Per chi è chiamato a decidere è davvero giunto il tempo di agire.