Soccorsi mille migranti, altro naufragio in Libia

04 mar 2017
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Le richieste d’aiuto provenienti da imbarcazioni in difficoltà si sono ripetute più volte negli ultimi giorni. Con il coordinamento della centrale operativa della Guardia costiera, più di mille migranti che viaggiavano a bordo di gommoni semi-sgonfi e barche stracolme sono stati salvati dalla nave Dattilo, dalla norvegese Siem Pilot del dispositivo Frontex, dalle navi delle ONG Proactiva Open Arms e Aquarius di SOS Méditerranée. È qui che si trova il numero più alto di migranti: 513. L’Aquarius sta facendo rotta verso il porto di Pozzallo, nel Ragusano, dove lo sbarco è programmato per domenica mattina. A bordo un numero altissimo di bambini: 138. Tra questi ci sono sette neonati e diciannove bambini sotto i cinque anni. In 92, invece, viaggiano senza i loro genitori. I più piccoli sono stati affidati alle cure del team medico di Medici senza frontiere, che viaggia a bordo della nave impegnata nelle missioni di ricerca e soccorso. La maggior parte proviene da Nigeria e Bangladesh, ma ci sono anche molte famiglie siriane in fuga dalla guerra. Ad Augusta, invece, sono stati sbarcati altri 782 profughi, eritrei, somali e subsahariani. Tra loro anche il corpo senza vita di un ventiduenne etiope, morto per denutrizione durante la traversata. Ad appena tre miglia dalla Libia si è consumato l’ennesimo naufragio. La Guardia costiera di Tripoli è intervenuta venerdì sera in soccorso di una barca che stava affondando, salvando 115 persone. A bordo erano, però, in 180. Diverse decine, dunque, sono dispersi. Il racconto di un sopravvissuto. “Ci siamo imbarcati intorno all’una del mattino. Il mare era molto mosso e faceva paura. Il gommone cominciava a fare su e giù. Allora, abbiamo deciso di tornare verso la costa. A bordo c’era tanta paura. La gente era come impazzita. Mentre ci avvicinavamo alla Libia, le cose sono peggiorate. Abbiamo chiesto aiuto ma, quando sono arrivati, la barca era già quasi affondata. Se fossero arrivati un’ora più tardi, saremmo morti tutti”.

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