La provincia dove si vive meglio in Italia è Aosta; quella dove si vive peggio è Vibo Valentia. Sono questi i risultati dell’indagine annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nel nostro Paese, indagine che mette a confronto le province italiane su un’ampia serie di indicatori, che quest’anno sono aumentati da 36 a 42, tenendo maggiormente in considerazione le diverse esigenze della popolazione. Da qui, il podio per Aosta, che svetta in classifica, per la terza volta in 27 anni di indagine, grazie ad un benessere diffuso, in termini di economia, demografia e ordine pubblico. Parametri che invece condannano Vibo Valentia all’ultimo posto, penalizzata soprattutto da lavoro, sicurezza e ambiente. Per quanto riguarda le altre posizioni della classifica, al secondo e terzo posto si confermano Milano e Trento; al quarto sale Belluno, diciassettesima lo scorso anno; al settimo, troviamo Bolzano, prima, invece, nel 2015. In coda, le province di Calabria, Campania e Puglia, con Reggio Calabria, Caserta, Napoli e Crotone. Roma, invece, guadagna il tredicesimo posto, con tre posizioni in più rispetto allo scorso anno, grazie anche ai buoni risultati, in termini di turismo, ottenuti con il Giubileo. Le conclusioni: gli anni passano, ma la fotografia del Paese resta sempre la stessa, un Paese dove il divario tra nord e sud rimane evidente, dove le province di maggiori dimensioni continuano ad essere penalizzate da ambiente e sicurezza, dove gli unici modelli di vivibilità sono sempre e comunque le realtà medio-piccole.