Non erano due novellini, Edoardo Amoroso e Salvatore Dragonetti, uccisi da due sicari a bordo di uno scooter, a due passi da via Foria e dalla stazione centrale. Erano cognati e abitavano in questo vicolo del centro storico di Napoli. Erano due membri di spicco della vecchia guardia dei clan che gestiva e controllava i traffici di questa parte della città, ora affiliati al clan Mazzarella, in una zona controllata dai Contini. Se abbiano o meno pagato il prezzo di tutto questo è al vaglio degli investigatori. Quel che è certo è che i due non erano sconosciuti alle forze dell’ordine, e non solo, per i loro precedenti. Edoardo Amoroso era uscito dal carcere solo due mesi fa e aveva l’obbligo di soggiorno a Napoli per associazione mafiosa e precedenti per armi, droga, evasione e rapina. Cognato del boss Giuliano, per anni a capo del rione Forcella, e padre di Antonio, che nel 2004 fece esplodere un ordigno in un bar di via Filangieri che non aveva pagato il pizzo. Salvatore Dragonetti aveva precedenti per lesioni, contrabbando di sigarette e associazione a delinquere, cognato di Carmela De Rosa, la donna che, secondo la Procura di Napoli, ha dettato legge tra i vicoli di Forcella, fino al 2015, la mamma di Luigi Giuliano e soprattutto di Salvatore, in carcere per l’omicidio di Annalisa Durante.