Si cercano nuovi elementi, oggetti, documenti o dettagli che permettano di definire i contorni di una strage senza un perché. Il nuovo sopralluogo nella villetta del killer di Ardea, punta a ricostruire la personalità di un omicida, che dai vicini viene descritto come un giovane anonimo e introverso ma che sui social usava lo pseudonimo inquietante di Mister Hyde. Gli inquirenti vogliono capire i motivi che hanno spinto Andrea Pignani, ingegnere informatico di 35 anni, a uscire di casa armato, domenica mattina, per compiere una strage in un parco del litorale romano. Uccidendo, con una pistola, due bambini di 5 e 10 anni e un anziano di 74, per poi togliersi la vita con la stessa arma. Il computer, il tablet e il cellulare dell'omicida, già sequestrati nei giorni scorsi, vengono scandagliati in queste ore dagli investigatori, in cerca di un dettaglio che possa illuminare le indagini. Mentre si procede all'autopsia e agli esami tossicologici sul corpo di Pignani, per capire se abbia agito sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Anche la posizione della madre del killer è ora al vaglio della procura di Velletri. I Carabinieri hanno inviato ai PM una relazione completa sull'esito degli accertamenti, ai quali la donna è stata sottoposta, per chiarire la presenza in casa della pistola del marito, guardia giurata, mai restituita dopo la morte dell'uomo, nel novembre del 2020. La donna sostiene di non averne mai saputo nulla ma ora rischia di essere indagata per detenzione abusiva di arma da fuoco.