Assolti perché il fatto non sussiste, formula piena, cadono quindi l'omicidio colposo plurimo e il disastro colposo, rimane solo il reato di falso. La strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo al processo bis finisce così per tutti gli imputati. Nella notte tra il 7 e il 8 dicembre 2015, 5 adolescenti e una giovane mamma sono morti schiacciati dalla calca, dopo che uno spray urticante ha scatenato il panico tra la folla durante un concerto di Sfera Ebbasta. Nella fuga e nella calca lungo una rampa all'esterno di un'uscita sono crollate le balaustre che hanno travolto le giovani vittime. Condannati nel processo principale e in via definitiva i sei ragazzi del modenese accusati di aver fatto parte della banda dello spray spruzzato per tentare di rubare tra la folla. Ora invece nel processo bis, dopo oltre 5 ore di camera di consiglio, il giudice ha disposto l'assoluzione dei 9 imputati perché il fatto non sussiste. Questo filone del processo si è occupato delle misure di sicurezza all'interno del locale e dei permessi rilasciati per la sua apertura. Le accuse riguardavano il gestore della discoteca, sei componenti della commissione comunale per il pubblico spettacolo e due consulenti. Un anno a Matteo Principi, ex sindaco di Corinaldo e il presidente della commissione. Pene sospese e rigettate anche le richieste di risarcimento danni. "Se questo è il processo che lo Stato riesce a fare io non mi riconosco in questo Stato, è vergognoso per i nostri figli", è il commento del padre di una delle vittime. Secondo la sentenza del processo bis le persone all'interno del locale, dunque, non erano troppe e la manutenzione della Lanterna Azzurra in regola.