Tutto ruota intorno al poligono di tiro. La strage di Fidene, purtroppo, in quanto a dinamica, ha ben poche risposte da cercare, è tutto chiaro. Colpi netti, precisi, diretti e il numero dei morti sale, le vittime infatti sono ora 4: Fabiana De Angelis, grave fin da subito, non ce l'ha fatta. Quello su cui invece c'è molto da dire e da capire è come possa essere successo. Come un uomo possa prendere una pistola al poligono con 170 munizioni, registrarsi e uscire senza essere visto e tantomeno fermato. Libero per strada, senza porto d'armi. Anche il Sindaco Gualtieri, che ha deposto dei fiori davanti al bar della tragedia, lo sottolinea: "Pare evidente che si è determinata una falla, poi valuterà la magistratura, nel poligono e nelle procedure che hanno consentito a una persona, a cui peraltro era stato negato, giustamente, il porto d'armi, su segnalazione dei Carabinieri, di, non solo prendere un'arma, ma di portarla fuori, di trafugarla, con tantissime munizioni, senza che nessuno se ne accorgesse. Quindi è una cosa gravissima e come ho già detto, su questo, sull'utilizzo delle armi nei poligoni, occorre una stretta, perché non ci si può permettere che si possano trafugare delle armi in questo modo". Campiti aveva organizzato tutto e aveva preparato lo zaino per la fuga. I soldi, oltre 6mila euro, li aveva messi da parte anche non pagando i debiti che aveva con il consorzio. Sono in corso verifiche anche sulla sua posizione fiscale. Chi indaga vuole accertare anche se stesse percependo il reddito di cittadinanza: da quanto emerge l'uomo era infatti in difficoltà economiche e aveva perso il lavoro da qualche tempo. "Maledetti mi avete lasciato 6 anni senz'acqua", avrebbe urlato Campiti dopo essere stato disarmato, riferendosi al casale mai ristrutturato che aveva, senza acqua e luce, appunto. Un personaggio difficile, una vita complessa, sempre in lotta con il Consorzio Valleverde e i suoi membri contro i quali ha fatto fuoco domenica mattina.























