Aggredita, picchiata e lasciata a terra tramortita: lo aveva già fatto, sempre contro una donna e sempre nella stessa zona attorno alla Stazione Termini. Il romeno fermato con l’accusa di essere il presunto violentatore della turista australiana di Colle Oppio ha un precedente inquietante: il 15 febbraio 2015, l’uomo tentò di ammazzare una connazionale, una prostituta di cui era stato l’ex protettore. Pretendeva da lei che continuasse a dargli la percentuale sulle prestazioni sessuali, nonostante da tempo la donna si fosse allontanata dall’ambiente. Per questo l’aveva brutalmente aggredita e abbandonata per strada, sconvolta, in una pozza di sangue: un incubo. Proprio come è accaduto domenica sera alla quarantanovenne straniera, avvicinata in un bar, poi picchiata, derubata e violentata in un angolo di un parco non distante dal Colosseo. Per l’episodio del febbraio 2015, l’uomo, fermato in strada con gli abiti ancora zuppi di sangue, venne arrestato con l’accusa di tentato omicidio e sfruttamento della prostituzione. Il 30 giugno scorso, il magistrato ne ha disposto la scarcerazione con l’obbligo di firma. Adesso il romeno è di nuovo nei guai. Catturato a bordo di un treno regionale partito da Viterbo e diretto nella Capitale, all’alba di giovedì scorso, deve rispondere di lesioni, rapina e violenza ai danni dell’australiana. Addosso aveva 1.000 dollari e gioielli sottratti alla vittima, utili, forse per una fuga all’estero che non gli è riuscita.