Il timore è che si possa ripetere quello che è successo a Milano, in occasione dell’inaugurazione dell’Expo, nel maggio del 2015, con quaranta Capi di Stato nella Capitale, il prossimo 25 marzo, per la celebrazione del Sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, punto di partenza dell’Europa così come la conosciamo. Sono migliaia le persone attese in piazza, di orientamento politico diverso, anti e pro euro. In programma, quattro cortei e due sit-in, senza contare l’incognita delle manifestazioni non autorizzate di infiltrati violenti da Francia, Germania e Grecia. Così Roma si prepara, con almeno 3.000 uomini in campo e due aree protette: la cosiddetta zona blu, attorno al Campidoglio, dove si svolgerà la cerimonia, chiusa anche ai pedoni e quella verde attorno al Quirinale, che già dalla mattina di venerdì vedrà limitazioni al traffico, quando necessario, come al passaggio delle delegazioni. In questura è pronto il piano di sicurezza. Sono vietati caschi e tutto ciò che possa nascondere il viso. E poi, ovviamente, petardi e altro materiale esplosivo. Sono previste perquisizioni di zaini e borse ai varchi, videosorveglianza potenziata, e non solo: saranno identificate le persone sospette in entrata nella Capitale nei prossimi giorni, con l’emissione del foglio di via obbligatorio se dovessero esserci i presupposti della pericolosità sociale. Preoccupa in particolare la marcia autorizzata dei movimenti riuniti nella piattaforma euro stop, il cui slogan è “no euro, no UE, no NATO”, che il 25 marzo alle 14 partirà da Porta San Paolo diretta a Bocca della Verità. Sfilerà quasi in contemporanea con un altro corteo, quello promosso da Azione nazionale, che dalle 15 si muoverà dall’Esquilino verso i Fori Imperiali. Alla stessa ora è previsto il sit-in del Partito comunista in piazzale Tiburtino. Tutto questo sarà preceduto in mattinata da altri due cortei: quello del Movimento federalista europeo e Movimento nostra Europa, e dalla manifestazione di Fratelli d’Italia, all’Auditorium Angelicum. Insomma, sarà un fine settimana difficile per la Capitale, sempre alle prese con l’allerta terrorismo.