Il metodo di scambio era quello tipico del dare e avere, offrire alle imprese interessate a partecipare alle gare d'appalto indette da ATM per la metropolitana di Milano, sorta di consulenze che altro non erano che indicazioni precise e che di fatto consentivano a queste imprese di prevalere sulle concorrenti. Il tutto, stando all'Accusa, in cambio di mazzette proporzionali al valore dell'appalto, che le stesse riuscivano ad aggiudicarsi. Con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d'asta, peculato e abuso d'ufficio, gli uomini del nucleo di polizia economico e finanziaria della Guardia di finanza di Milano, coordinati dalla Procura hanno arrestato 13 persone, tra cui anche Paolo Bellini dirigente dell'azienda dei trasporti milanesi municipalizzata del comune. È responsabili degli impianti di segnalamento e automazione delle linee metropolitane. Secondo l'Accusa avrebbe incassato o pattuito presunte mazzette per un valore di 125000 euro tra ottobre 2018 e luglio 2019. Con Bellini sono finiti in cella anche altri funzionari della stessa azienda pubblica, oltre a manager e dirigenti di imprese private che avrebbero partecipato alla rete corruttiva. Al fine di aggiudicarsi i relativi contratti d'appalto in cambio di denaro e altre utilità. Alle imprese colluse, stando alle indagini, oltre informazioni privilegiate trafugate dalla stazione appaltante, sarebbe stata garantita la possibilità di sopralluoghi riservati e persino la supervisione e correzione delle bozze di offerta sino alle indicazioni precise delle percentuali di ribasso da offrire ad ATM, che risulta parte lesa. Nel fascicolo d'indagine che riguarda in particolare 8 gare d'appalto per un importo complessivo di 150000 euro, al momento risultano indagate 30 persone fisiche e 8 giuridiche.