Dalla cultura all'educazione, dalla lotta agli stereotipi di genere, dall'esempio, da qui parte il cambiamento nei confronti di bambine, ragazze, donne e occorre un maggiore impegno del Governo nel contrasto e nella prevenzione della violenza e delle discriminazioni di genere. “La parola chiave è investimento sull'educazione, sulla cultura e sulle fragilità familiari, quindi attivare quelle reti di supporto che sono chiaramente fondamentali.” Il dossier, il lavoro di Terre des Hommes, ancora una volta fotografa la realtà delle bambine e delle ragazze nel mondo, dei diritti loro negati all'istruzione, alla salute, alla protezione da violenze e discriminazioni. Ma non si tratta di realtà legate soltanto a paesi in cui sopravvivono culture tribali, paesi poveri o oppressi da integralismi. Non è cosi! Lontani ancora dal raggiungimento della parità di genere, i minori vittime di reati in Italia sono in aumento, quasi 6 mila nel 2018, in crescita del 3% rispetto al 2017. E la maggioranza delle vittime, sei su dieci, soprattutto di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, sono bambine e ragazze. La Lombardia è la regione che nel 2018 ha registrato il maggior numero di reati contro i minori,1090, ed è il Lazio che detiene il primato negativo dei minori vittime di omicidio, cinque, quattro di loro erano bambine. Tra codice rosso e piano operativo sulla violenza maschile contro le donne è stato messo insieme un sistema di norme e di campagne di sensibilizzazione, ma tanto ancora resta da fare. “Coinvolgere molto i giovani in campagne culturali, proprio per insegnare il rispetto, di genere e poi ho la delega allo sport, dove il tema delle pari opportunità è molto forte e molto sentito, soprattutto gli adolescenti hanno una percezione a volte errata del ruolo della donna, del ruolo delle loro coetanee, quindi, quando da ragazzi non si è in grado, noi adulti non siamo in grado di trasferire ai ragazzi i valori e i principi del rispetto per tutto e tutti, i problemi cominciano lì!”.